Rimedi e consigli per combattere la stitichezza
La stitichezza è una condizione molto frequente che si stima interessi oltre il 25 % della popolazione,
È un disturbo che colpisce prevalentemente il sesso femminile ed è percentualmente più rilevante nei soggetti over 65.
La stitichezza è caratterizzata da: ridotta frequenza e/o difficoltà e insoddisfazione nell’ evacuazione con senso di incompleto svuotamento, feci dure, evacuazione dolorosa, meteorismo, non di rado inoltre, queste condizioni sono accompagnate anche da ulteriori sintomi quali inappetenza, alitosi, bocca amara, cefalea, nausea, astenia, dispepsia, reflusso gastrico.
La stitichezza può essere suddivisa in:
- STIPSI ACUTA (se si presenta per un tempo inferiore ai 6 mesi durante l’arco dell’anno),
- STIPSI OCCASIONALE (legata a specifici fattori come ad esempio la gravidanza, l’ immobilità, l’assunzione di determinati farmaci),
- STIPSI CRONICA (se si presenta per un tempo superiore ai 6 mesi durante l’arco dell’anno) generalmente causata da malattie intestinali, metaboliche o da condizioni particolari del paziente (età, interventi chirurgici ecc)
Di seguito le possibili cause della stitichezza:
Scorrette abitudini alimentari
Stile di vita sedentario
Intenso stress psicofisico o repentini cambiamenti nelle abitudini di vita quotidiane: ad esempio alterazione negli orari dei pasti, cambio delle ore di riposo, vacanze, impossibilità a seguire il fisiologico stimolo alla defecazione.
Gravidanza: circa 2 donne su 5 soffrono di stipsi durante il periodo della gravidanza a causa dell’aumento del progesterone ormone che riduce la motilità intestinale, compressione da parte dell’utero in crescita che con il procedere della gravidanza tenderà a comprimere l’intestino rendendo più difficoltoso il passaggio del cibo al suo interno.
Invecchiamento: l’avanzare dell’età è purtroppo spesso caratterizzato da: rallentamento del metabolismo, dello stile di vita sedentario, aumento dell’ assunzione di farmaci, scarsa assunzione di liquidi, cattiva masticazione.
Uso cronico di farmaci in grado di alterare la peristalsi intestinale: antipertensivi, antidepressivi, antiacidi, antidolorifici oppioidi, integratori di ferro, chemioterapici, uso prolungato di lassativi.
Condizioni patologiche: dolicocolon, patologie intestinali, emorroidi e ragadi, ipotiroidismo, sclerodermia, parkinson, sclerosi multipla ecc.
Alterazione/modificazione della flora batterica intestinale. Spesso a causa di contaminazioni alimentari, modificazioni dello stile di vita, assunzione cronica di farmaci, mutazioni a livello metabolico legate al progredire dell’età, la composizione del nostro microbiota può essere perturbato causando condizioni patologiche fra le quali la stipsi rappresenta una delle più frequenti.
Difetti nella defecazione causati da problematiche legate ai muscoli pubo-rettali che impediscono un corretto atto defecatorio. Ulteriore caratterizzazione della stitichezza può essere effettuata in base alla capacità di far progredire gli alimenti attraverso il canale digerente infatti, un aumento o una diminuzione della motilità intestinale può permettere di distinguere la stitichezza in 2 categorie:
Stipsi atonica: è la forma più frequente caratterizzata da una ridotta attività contrattile della muscolatura liscia intestinale che causa un rallentamento del movimento delle feci con conseguente dilatazione delle anse intestinali e gonfiore addominale. Essa si accompagna generalmente a meteorismo relativo a processi fermentativi intestinali. Una sua possibile causa potrebbe essere il Dolicocolon condizione caratterizzata da una maggiore lunghezza del colon che quindi perde la sua potenza contrattile e tende a far ristagnare le feci nei segmenti ipomobili.
Stipsi ipertonica: in questa condizione si ha invece un incremento della motilità contrattile del colon sinistro che però non ha funzione propulsiva ed è spesso associata a ansia o insonnia, generalmente non associata a gonfiore addominale.
La stitichezza rappresenta dunque un problema complesso spesso difficile da caratterizzare. Fondamentale sarà quindi imparare a riconoscere i sintomi, le possibili cause ed imprescindibile sarà l’ottenere una diagnosi medica certa, in grado di indirizzarci verso la cura per noi più efficace.
Quali sono i rimedi più efficaci per combattere la stitichezza?
Nonostante le numerose possibili cause, spesso la stitichezza è la conseguenza di scorrette abitudini alimentari non chè del proprio stile di vita infatti, nella maggior parte dei casi, correggendo alcuni errori quotidiani si è in grado di risolvere rapidamente il problema.
Prima di tutto cerchiamo di seguire alcune semplici regole di comportamento:
- Aumentare l’apporto di acqua per rendere le feci più morbide e voluminose, ciò ne stimolerà e faciliterà il il passaggio attraverso il colon. Per sapere come assumere facilmente un maggior quantitativo di acqua durante il giorno puoi seguire alcuni consigli nel mio articolo.
- Aumentare gradualmente l’apporto di fibre nella dieta: il quantitativo ideale nell’adulto deve essere di circa 25-30 gr giornalieri, è bene ricordare che la fibra assunta quotidianamente dovrebbe provenire da un mix equilibrato di verdura, frutta, cereali integrali e legumi.
- A tal riguardo è bene precisare che l’assunzione di fibra va valutata sempre attentamente sulla base della condizione fisica della persona in quanto, in presenza di particolari patologie intestinali, non sempre questo componente alimentare può rappresentare esclusivamente un beneficio. Ad esempio nel caso di dispepsia, diverticolosi o altre patologie infiammatorie intestinali i legumi possono aumentare la sensazione di gonfiore e malessere (tutto ciò a causa della presenza in questi alimenti di sostanze chiamate lectine) o ancora nel caso di stipsi atonica, l’utilizzo di legumi va limitato o associato a verdure come finocchi, sedano, carote che ne riducano il potere meteorico.
- Assumere un adeguato apporto di grassi alimentari “buoni” come l’olio extra vergine di oliva o della frutta secca durante la giornata, i grassi introdotti lubrificano le pareti intestinali e ne stimolano la contrazione.
- Svolgere una regolare attività fisica permette migliori movimenti intestinali e una maggiore attività dell’intestino.
- Rispettare i tempi del nostro corpo, spesso se si è fuori casa si tende a reprimere lo stimolo alla defecazione, questo può essere causa di stitichezza nel lungo periodo perché trattenere le feci ne riduce l’idratazione e di conseguenza aumenta la difficoltà nella loro evacuazione, in questo caso può essere utile provare a cambiare gli orari dei pasti e del risveglio mattutino per cercare di modificare “le abitudini del nostro intestino”.
- Assumere una corretta posizione durante l ‘evacuazione: la cosiddetta posizione “squat” è sicuramente un aiuto per evitare che il retto si pieghi e renda difficoltosa l’espulsione delle feci.
Alimenti da privilegiare per combattere la stitichezza:
Le verdure: in particolare melanzane, peperoni, carciofi, sedano, verza cruda (queste alimenti trifolati, ripassati in padella o fritti hanno una ridotta capacità fermentativa e favoriscono lo stimolo epatico, azione estremamente utile nei casi di stipsi atonica condizione in cui si verifica un rallentamento dei processi digestivi).
Fagiolini, agretti, zucchine, banana matura risultano invece molto utili soprattutto nei casi di stipsi ipertonica dove è utile favorire il rilassamento della muscolatura liscia viscerale.
Frutti come i kiwi, le prugne fresche o secche, le albicocche, i fichi, l’ uva, la pera cruda molto matura sono alimenti ottimali da consumare abitualmente per contrastare la stitichezza come del resto i semi di lino triturati o in decotto, i fiocchi d’avena, lo yogurt o il kefir senza zuccheri aggiunti, questi ultimi caratterizzati fra l’altro da una vera e propria azione probiotica legata alla presenza, nella loro composizione, di batteri benefici per l’intestino.
Troverai tanti approfondimenti e curiosità sul mondo della nutrizione e numerosi consigli utili per una dieta equilibrata e un corretto stile di vita.
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